A seguito della segnalazione del 31 dicembre 2019 di un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, il 9 gennaio 2020 è stato identificato un nuovo coronavirus (chiamato inizialmente 2019- nCoV ed ora denominato SARS-CoV-2) che provoca la malattia COVID-19.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 30 gennaio 2020, ha dichiarato che questa epidemia rappresenta un’emergenza internazionale di salute pubblica e l’11 marzo 2020 la classifica pandemia.
Il Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020 ha dichiarato per 6 mesi lo stato di emergenza sul territorio nazionale in conseguenza del rischio sanitario connesso al nuovo coronavirus e il Capo del Dipartimento della Protezione civile, in qualità di coordinatore dell’emergenza, convoca il Comitato Operativo Nazionale (CON) che da allora si riunisce giornalmente con la costante partecipazione delle Regioni in videoconferenza.
La prima ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile è del 3 febbraio 2020 (la n. 630) e disciplina i “primi interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”; l’art. 1 dispone che il Capo del Dipartimento della protezione civile assicura il coordinamento degli interventi necessari, avvalendosi, tra gli altri soggetti, di soggetti attuatori che agiscono sulla base di specifiche direttive.
Numerose le Circolari, i Decreti e le Ordinanze emesse da molteplici istituzioni nazionali a vario titolo coinvolte per fronteggiare la diffusione della malattia infettiva COVID-19.
Inoltre, il Capo del Dipartimento della protezione civile, con il decreto n. 627 del 27 febbraio 2020, ha nominato il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna soggetto attuatore ai sensi dell’art. 1, comma 1, della OCDPC 630/2020.
Il 9 marzo 2020 è stata approvata la legge regionale n. 9 recante “Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”, cui ha fatto seguito la deliberazione della Giunta regionale n. 13/25 del 17 marzo 2020 riguardante il coordinamento degli interventi urgenti e dei servizi di soccorso in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e la dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo regionale di cui al comma 4 dell’art. 7 della L.R. 3/1989, come sostituito dall’art. 3 della L.R. 9/2020.
Le attività indicate dalla Delib. G.R. n. 13/25 hanno la finalità di far fronte alle criticità regionali connesse con l’emergenza nazionale e di essere complementari a quelle poste in essere in attuazione alle disposizioni di cui alla OCDPC 630/2020 e alle relative direttive.
A partire dal 18 marzo 2020 hanno avuto inizio le riunioni del Comitato Operativo Regionale (COR).
Sulla base della succitata Deliberazione della giunta regionale e del relativo allegato “Misure operative di protezione civile per fronteggiare l’emergenza COVID-19 nel territorio della Regione Sardegna”, il Presidente della Regione Sardegna, con l’ordinanza del n. 10 del 23 marzo 2020 ha affidato al Direttore generale della protezione civile il coordinamento delle componenti e strutture operative regionali, per fronteggiare l’emergenza e assicurare la più efficace attuazione delle attività di protezione civile a supporto della sanità.
In particolare l’art. 8 della citata ordinanza n. 10/2020 dispone che il Direttore generale della protezione civile possa provvedere anche mediante ordinanze di protezione civile in deroga alla normativa regionale vigente, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle norme dell'Unione europea, e nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale nelle materie di legislazione concorrente.